Piccole, pratiche, felicità

Moni Ovadia, Sergio Muniz, Laura Marinoni e molti altri personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo raccontano come raggiungere la serenità in piccoli passi

Nasce un libro che esplora la pratica spirituale intima di alcuni personaggi della società civile, per raccontare e condividere un senso etico più profondo della loro opera: è Piccole pratiche di felicità di Mario Raffaele Conti ed Elia Perboni (Morellini ed. – Yoga journal Italia) una raccolta di testimonianze della vita spirituale di quattordici personaggi famosi, tra cui Niccolò Branca (Presidente delle famose distillerie), Moni Ovadia, Giobbe Covatta e Livia Marinoni (attori), Padre Antonio Gentili (sacerdote cristiano), Dacia dalla Libera e Licia Grazzi (medici) e altri tutti da scoprire. I due autori, giornalisti e autori e a loro volta ricercatori spirituali, ci hanno raccontato come è nato questo progetto, che in qualche maniera si concentra su nuovi/antichi valori della modernità.

Come è nata l’idea del progetto e come avete selezionato le persone intervistate?

Elia: «Il progetto è nato dalla nostra stessa esperienza quotidiana: abbiamo già scritto un libro insieme, il nostro confronto su questi è molto serrato e ogni giorno ciascuno di noi pratica yoga e questa sistematicità ha dato un nuovo colore alla mia vita»
Mario: «Molte volte sentiamo appassionati di yoga o persone interessate al buddhismo che leggono, seguono conferenze, ma non sviluppano una pratica metodica. Ma come insegna Patanjali, senza la pratica costante non c’è evoluzione né trasformazione profonda, che è quella che porta la felicità durevole nella vita di una donna e di un uomo».

Hanno aderito tutti di buon grado o c’era un po’ di timore nel manifestare una parte di sè più intima e riflessiva?

Mario: «Devo dire che le persone che abbiamo intervistato sono tutte su un percorso spirituale e quindi hanno accettato di buon grado di raccontarsi. Non per vanità, ma per spirito di condivisione».
Elia: «Se qualche timore c’è stato agli inizi degli incontri, durante la conversazione il dialogo si è fatto sempre più aperto, disteso, aprendo così la loro sfera più intima. Anche perché noi stessi ci siamo confrontati con loro».

Cosa avete appreso da questa esperienza che vi ha messo a confronto con pratiche e vite così differenti?

Elia: «Ogni incontro ci ha regalato un ulteriore approfondimento e conoscenza per il nostro stesso percorso. In realtà si scopre che pratiche e vite non sono poi così lontane».
Mario: «Ci sono stati incontri per me rivelatori. Ne prendo uno per fare un esempio: quando Niccolò Branca ci ha parlato del monaco zen e del koan “realtà della realtà”, mi si è accesa una luce. Quella frase è entrata nella mia vita e ci è rimasta, e mi ha dato un grande aiuto soprattutto nei momenti di difficoltà».

Dopo aver setacciato un campione di professionisti di vario titolo, secondo voi “nella pancia / mente” degli italiani c’è una più profonda pratica di consapevolezza che non viene raccontata dai media?

Mario: «Sicuramente i media sono più interessati ad altri aspetti della loro esistenza. Faccio un altro esempio: anni fa ero al Festival di Sanremo e dovevo intervistare per Oggi la cantante Antonella Ruggiero: a sorpresa, per lei e anche per me, siamo finiti a parlare di spiritualità. Ciascuno di noi ha una stanza segreta che non apre a tutti, men che meno ai giornalisti, in cerca di un titolo a effetto. Ecco, i personaggi hanno paura soprattutto dei titoli che spesso semplificano e banalizzano».
Elia: «Nei media italiani non c’è la consapevolezza che esiste sempre più nelle persone questo desiderio di spiritualità, anche perché questa forse non fa notizia. Noi attraverso l’incontro con questi personaggi così lontani tra loro (ci sono medici, attori, professori universitari, musicisti…), abbiamo dimostrato che l’esigenza di una pratica di consapevolezza è sempre più diffusa e sentita. Noi abbiamo fotografato un grande cambiamento nella società».

Spunti e riflessioni per riscoprire se stessi. E la propria idea di felicità

In questo libro ci sono molte riposte, una per ciascuno dei quattordici personaggi che qui raccontano la loro vita più intima, quella spirituale. Sono quattordici ricercatori del profondo, donne e uomini della società civile, medici, professori, attori, imprenditori, musicisti e un sacerdote, che svelano come sono arrivati al loro attuale stato di consapevolezza. Al termine di ogni racconto, è presente un esercizio, una pratica semplice, adatta a tutti, esperti o principianti. Può essere l’inizio di un percorso personale, la molla per scuotere dal torpore dell’abitudine, da una vita anestetizzata o dettata dalla fretta, e per uscire da momenti di crisi e di difficoltà. Asana, pranayama, tecniche di respirazione e di meditazione: scegliete la tecnica che vi risuona meglio, sarà il primo passo del vostro cambiamento per trovare una nuova felicità quotidiana. Mario Raffaele Conti, Elia Perboni, Pratiche di felicità quotidiana. 14 personaggi ci raccontano il loro percorso spirituale, collana Yoga Journal (176 pp. – 15,90 euro).